Le prestazioni di lavoro occasionale di tipo accessorio, disciplinate dall’art. 4 della L. n.30/03 ovvero dal D.Lgs. n. 276/03 (artt. 70-73), con successive integrazioni e modificazioni, sono state utilizzate da diversi Comuni per l’erogazione di “Buoni Lavoro” (voucher) per finalità di supporto economico alle categorie di soggetti in condizioni di temporanea fragilità economica. I prestatori di lavoro sono stati così impegnati per mansioni e attività utili al Comune nell’osservanza dei vincoli previsti dalla vigente normativa in materia di contenimento delle spesa di personale e nel rispetto del Patto di Stabilità Interno.

Ogni Comune disciplina tali prestazioni con un proprio regolamento. Generalmente tra i soggetti prestatori si individuano: pensionati, percettori di prestazioni integrative del salario o sostegno al reddito, lavoratori in part-time, inoccupati, titolari di indennità di disoccupazione ASpI e Mini ASpI, titolari di disoccupazione speciale per agricoltura, prestatori extra comunitari con permesso di soggiorno per attività lavorativa e studenti.

Quest’ultima categoria citata ci permette di svolgere una piccola riflessione sul senso della misura di prestazione di lavoro accessorio: coinvolgere gli studenti, infatti, per attività dell’Ente, non solo è utile ai fini lavorativi per i quali il Comune si avvale di prestazioni accessorie, ma risulta essere un’opportunità dal forte significato per avvicinare le Istituzioni ai giovani in termini concreti. Le attività culturali sono sicuramente da privilegiare per avvalersi dei giovani studenti come valido supporto alle necessità dell’Ente secondo un apposito progetto stilato dall’ufficio preposto: offrire il proprio servizio a favore delle attività della Biblioteca comunale, supportare il punto di informazione turistica cittadino in qualità di guide, magari offrendo le proprie competenze acquisite in campo linguistico, affiancare gli uffici amministrativi e in special modo l’Ufficio relazioni con il pubblico. È bene ricordare che la categoria “studente” riguarda sia lo studente di scuola superiore e sia lo studente universitario, così come è utile sottolineare che gli studenti di scuola superiore possono svolgere la propria attività lavorativa nei periodi di vacanza o al massimo di sabato e domenica compatibilmente con gli impegni scolastici. Il metodo di pagamento (il voucher) permette agevolmente al Comune di pagare le prestazioni di lavoro in base al conteggio delle ore e in base ad un programma di lavoro condiviso da studenti e ufficio preposto al procedimento.

Ultimo aspetto non trascurabile è il vantaggio che ne ricava la rete scolastica cittadina sempre più inserita in un contesto di forte relazione con l’ente locale per politiche educative e di inclusione a tutto tondo favorendo sempre più il protagonismo giovanile e studentesco in un panorama, come quello dell’inclusione socio-lavorativa, in continuo aggiornamento normativo [1].

buonilavoro (2)

[1]Si veda quanto sta accadendo in Puglia con l’approvazione della strategia regionale per l’inclusione sociale attiva e il contrasto delle povertà e degli indirizzi operativi per la realizzazione dei Cantieri di Cittadinanza e del lavoro minimo di cittadinanza con l’approvazione della Legge regionale n. 37 del 01.08.2014.